Aiutiamo le persone a raggiungere il comfort abitativo

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I sistemi di ventilazione meccanica controllata

Il primo passo è stabilire che l’apparecchio da installare avrà un uso residenziale. Inoltre, è bene specificare che una ventilazione meccanica serve soprattutto per garantire il ricambio d’aria senza che sia necessario aprire le finestre. Può farlo comunque quando vuole senza che questo pregiudichi il funzionamento della macchina. Nel senso che per vivere in ambienti salubri è necessario, in dipendenza della attività volte all’interno, arieggiare gli ambienti in maniera regolare e più volte al giorno. Non sempre questo si può fare, specialmente in inverno quando significherebbe raffreddare la casa. La VMC in maniera automatica e recuperando il calore che è stato prodotto, riesce a farlo. Tecnicamente per un buon ricambio servono ca. un volume massimo di 50m³di aria all’ora (50m³/h) per persona, per cui le macchine posso avere una portata fra i 50 fino a 200m³/h e possono utilizzare doversi sistemi: VMC che non hanno bisogno di canalizzazioni e hanno piccole portate (ca. 50m³/h), praticamente una stanza. Per una normale abitazione ne servono ca. 2-3 macchine (in dipendenza dalla superficie della casa) e vengono installate nel muro esterno VMC che hanno una canalizzazione per ventilare due, al massimo tre vani c con una sola macchina con una portata di ca. 100- 150m³/h e installate anch’esse nel muro esterno. VMC canalizzate, hanno portata fra 150 – 300³/h, servono un intero appartamento e vengono installate in un vano tecnico. Le considerazioni che è necessario farsi per installare la VMC adatta alle proprie esigenze sono: È un edificio di nuova costruzione oppure è esistente? Si trova in una zona trafficata o in una zona molto silenziosa? È in montagna oppure si trova ad una quota più bassa? Serve in un condominio o una casa isolata? Esistono già problemi di muffa o condensa? Ha intenzione di installare la VMC utilizzando il bonus fiscale del 110%? Per scegliere il prodotto giusto bisogna ben analizzare ogni situazione nel dettaglio. Per questo è necessaria una consulenza in loco da parte di un tecnico esperto in grado di valutare tutti questi aspetti. A questo scopo potrebbe prenotare sul nostro sito il servizio “Energy Check”, dove un tecnico dell’Agenzia verrà a casa sua e le fornirà un report con le valutazioni energetiche necessarie. Oppure può telefonare direttamente in Agenzia e parlare con i tecnici interni.

Protezione dal caldo e isolamento dell’edificio

Il cappotto termico, detto anche isolamento a cappotto, consiste in una serie di strati isolanti applicati esternamente o internamente agli edifici in modo tale da garantire un isolamento, sia termico che acustico, completo. È un sistema che, se applicato correttamente, permette un notevole risparmio energetico, mantenendo alte temperature interne durante l’inverno e impedendo al calore dei raggi esterni di penetrare negli ambienti in estate. Inoltre, dotando la tua casa di un cappotto termico, aumenterai il suo valore nel mercato immobiliare. Esistono due tipi di isolamento a cappotto: quello interno e quello esterno all’abitazione.

Superbonus, ENEA: le spese per lavori trainati sulle parti private, anche se parzialmente conclusi, si possono inserire nei SAL

Enea ha pubblicato ieri 31 agosto 2021 sul suo portale dedicato alle detrazioni fiscali un avviso riguardante il Superbonus 110%. “A seguito di alcuni chiarimenti interpretativi avuti con il Ministero della Transizione Ecologica”, si legge un avviso, “si comunica quanto segue: 1) le spese relative ai lavori trainati eseguiti sulle parti private, anche se parzialmente conclusi, possono essere inserite negli stati avanzamento lavori; 2) le spese relative ai lavori di coibentazione di una copertura (tetto) non disperdente sono ammissibili quando non si esegue contemporaneamente la coibentazione del solaio sottostante”.

Come ristrutturare casa senza stress: il metodo Ikigai Architetti

Ristrutturare casa dovrebbe essere un sogno che si realizza, non un incubo di ritardi, spese impreviste e notti insonni. Molti clienti ci raccontano di aver vissuto esperienze difficili: cantieri fermi, preventivi che lievitano, comunicazioni confuse. È proprio da queste storie che nasce il nostro metodo. Il segreto è semplice: progettare con precisione, comunicare con costanza, costruire con visione. Nel nostro approccio, ogni progetto parte da un esecutivo dettagliato, che riduce al minimo le sorprese in cantiere. La direzione lavori si trasforma in un processo trasparente: aggiornamenti settimanali, condivisione di foto e documenti, totale chiarezza con il cliente. Ma c’è di più: per Ikigai Architetti, una ristrutturazione non è solo tecnica. È anche un percorso emotivo. Significa creare spazi che riflettano chi sei, che ti facciano respirare meglio, che ti restituiscano serenità. Una casa rinnovata non deve essere soltanto bella. Deve essere tua. Per questo seguiamo ogni dettaglio – dalla scelta dei materiali all’illuminazione, dal comfort acustico all’efficienza energetica – affinché la tua casa diventi il luogo in cui senti di appartenere. Il nostro consiglio pratico: prima di iniziare qualsiasi lavoro, dedica tempo a capire cosa desideri davvero dal tuo spazio. Non limitarti a dire “voglio una casa più moderna”: chiediti come vuoi sentirti quando torni a casa la sera. Questa è la vera differenza tra una semplice ristrutturazione e una casa che ti cambia la vita.

Illuminazione naturale e benessere: il segreto di una casa confortevole

La luce è vita. Non è solo un elemento estetico, ma un vero nutrimento per il corpo e per la mente. L’architettura, quando dialoga con la luce naturale, diventa uno strumento di benessere quotidiano. Spazi pieni di finestre ampie, aperture zenitali, giochi di luce e ombra: tutto questo contribuisce a rendere una casa più vivibile, più sana e persino più efficiente dal punto di vista energetico. Il nostro metodo parte sempre da una domanda: quale relazione vuoi avere con la luce? Per alcuni clienti la priorità è svegliarsi con la luce del mattino, per altri avere tramonti che entrano in salotto. Non esiste un modello unico: esiste il tuo modo di abitare la luce. Consiglio pratico: osserva come la luce entra oggi in casa tua nelle diverse ore del giorno. Annota sensazioni positive e negative: da lì parte il progetto di benessere. Una casa illuminata bene non è solo bella: è un luogo che ti ricarica ogni giorno.

Architettura, sicurezza e direzione lavori: il mio modo di essere Architetto iunior

Perché ho scelto di fare l’architetto Ciao, sono Lorenzo e sono un architetto iunior. Uso questa parola con orgoglio: “iunior” perché ho la laurea triennale, ma soprattutto perché rappresenta l’inizio di un percorso di crescita continua. Fare architettura per me non significa solo disegnare spazi, ma creare ambienti che migliorano la vita delle persone, dalla casa in cui vivono al luogo di lavoro in cui passano le giornate. Cosa significa architettura, davvero La parola architettura viene dal greco antico: archi (principale) e tekton (costruttore). Letteralmente: “arte del costruire”. Ma costruire non vuol dire solo innalzare muri. Vuol dire progettare luoghi che riducono lo stress, che proteggono chi li abita e che permettono di vivere in ambienti energeticamente efficienti. E qui entra in gioco la mia visione: l’architettura minimalista non è una moda, ma un modo per semplificare la vita. Architettura minimalista e benessere abitativo Quando progetto, penso sempre al benessere quotidiano. Questo significa: salute → spazi che abbassano i livelli di cortisolo e riducono l’affaticamento visivo da pc e smartphone, risparmio energetico → soluzioni costruttive che fanno consumare meno e aumentano il comfort, tempo → ambienti semplici da gestire, perché oggi nessuno può permettersi ore di manutenzione domestica. Il mio approccio è quello della progettazione sartoriale: ogni spazio deve rispecchiare l’anima di chi lo vive, non l’estetica patinata di una rivista. Coordinatore della sicurezza nei cantieri: oltre i documenti Molti pensano che il coordinatore della sicurezza nei cantieri si occupi solo di compilare un PSC, verificare un POS o redigere una notifica preliminare. In realtà, il suo compito è molto più ampio: garantire che gli operai tornino a casa sani e salvi, trovare un linguaggio chiaro per comunicare con preposti e maestranze, trasformare la normativa in comportamenti concreti che prevengono incidenti. ? La sicurezza nei cantieri edili non è burocrazia. È cultura, responsabilità, rispetto per la vita di chi lavora. Direzione lavori in edilizia: dal progetto alla realtà Il direttore dei lavori è la figura che, secondo il Codice degli Appalti (D.Lgs. 50/2016), deve garantire che l’opera venga eseguita a regola d’arte e in conformità al progetto esecutivo. Ma non è solo controllo. Un progetto ben diretto richiede tre elementi: Analisi preliminare, Scelta del prodotto giusto, Applicazione corretta secondo scheda tecnica. Solo così si ottiene un risultato duraturo, funzionale e bello. La direzione lavori in edilizia è l’anello di congiunzione che trasforma linee e disegni in spazi concreti e resistenti nel tempo. Essere architetto iunior per me significa custodire tre responsabilità fondamentali: progettare spazi su misura che fanno bene a chi li abita, garantire la sicurezza nei cantieri, dirigere i lavori affinché il risultato sia concreto, duraturo e funzionale. Non considero il mio titolo un limite. È il mio punto di partenza, la base su cui costruisco visione, competenza e passione. ✨ Perché l’architettura non è solo un prodotto. È un percorso fatto di analisi, scelte consapevoli ed esecuzione attenta che porta un’idea a diventare spazio vissuto.